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      Deve saper tollerare scherzi ed osservazioni, e se qualche signora, non troppo gentile, ha l'indiscrezione di rinfacciargli qualche suo difetto, deve rassegnarsi, volgere la cosa in burla e non risponderle per le rime, nè rinfacciarle i suoi.
      Per quanto intimo di una famiglia, commette sempre una sconvenienza un uomo che, alla presenza dei padroni, rivolge il discorso alla cameriera che attira la sua attenzione.
      Se una signora che gli concede la sua amicizia è ammalata, un uomo non deve mandare un servitore a prender nuove, ma deve andarci assiduamente in persona, e, appena può essere ricevuto, non essere avaro di visite, renderle in tanta compagnia ed in tante premure, le cortesie ricevute da lei.
      Se vede in teatro una signora di sua conoscenza non deve mancare d'andare a salutarla in palco, a meno che la sapesse invitata nel palco di altre persone, presenti, che egli non conosce.
      A tutte le feste natalizi, onomastici, solennità, anniversari che si celebrano in una famiglia amica, un giovanotto dovrà prendere parte non solo intervenendo alla festa, ma mandando dei fiori o dei dolci, o un ricordo qualunque, non di valore, ma che riveli una cura gentile in chi lo scelse.
      In tutti i giochi, in tutti gli esercizi che richiedono forza, come l'alpinismo, il pattinaggio, il lawn-tennis, il criquet, la caccia, il bigliardo, l'equitazione, ecc., un giovinotto di buon gusto, senza affettare di lasciarsi vincere per una svenevole galanteria, non deve ostentare colle signore la superiorità della sua forza, obbligandole ad una soverchia fatica per non sfigurare al suo confronto.


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La gente per bene
di Marchesa Colombi
Editore Galli
1893 pagine 196