e nel congedarsi gli ripetevano:
Scriva sa, scriva!" Ed era chiaro che de' suoi lavori non conoscevano che il titolo, o tutt'al più la copertina, soltanto di vista.
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Vi sono degli uomini, non avvezzi alla società, pei quali una visita ad una signora è un vero supplizio, non per inurbanità, ma perchè vi si trovano impacciati, e non sanno come contenersi.
Entrano col cappello fra le mani, e lo tengono sulle ginocchia, lo voltano, lo rivoltano, lo mettono sotto la sedia quando vogliono aver libere le mani, lo riprendono, gesticolano allungando la mano che tiene il cappello come un povero che domanda un soldo, precisamente come vedono fare ai lions. È l'usanza, ed io non posso che ammirarli d'averla imparata così bene.
Ma vi sono delle signore che non s'accontentano di dire al visitatore: "Posi il cappello," lasciando poi che non lo posi se non vuole.
Si credono in dovere d'insistere, dicono al loro figliuolo o ad una ragazzina di prendere il cappello al signore.
In questo caso un gentiluomo cede per non far scene.
Ma il provinciale, che ha imparato dai lions a far visita con quel disimpegno tra le mani non sa privarsene, e difende energicamente il suo cappello come difenderebbe la borsa e la vita, e s'impegna in una lotta di cortesia, che sembra una vera battaglia, e mette lo scompiglio fra i visitatori.
In tale circostanza gli raccomando un po' meno di tenerezza per quella parte suprema del suo vestiario.
Sarà un po' più imbarazzato ne' gesti, ma in compenso non avrà fatto nascere tutto quel buscherio.
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