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      Esse mi dicono:.
      Mi scuserà, marchesa, mio marito è un uomo serio; non fa visite....
      Si figurino, se lo scuso, poverine! Ma loro, signori uomini seri, credono veramente che vi sia più serietà nel mancare de' riguardi elementari verso le conoscenti della loro sposa, che nel mostrare, accompagnandola almeno una volta da ciascuna, che la curano abbastanza per volere sapere dove va, e con chi tratta? Via; la mano sulla coscienza; lo credono davvero?
      Così accadrà loro d'incontrare per la strada delle signore che la loro moglie vede ogni settimana, a cui dà del tu, e non le saluteranno.
      E quelle signore non diranno certo:
      È un uomo serio; è occupato di cose troppo gravi ed alte per curarsi di noi....
      Punto, signori miei; me ne duole pel loro amor proprio; ma le ho udite molte volte dire con un sorriso che non era d'ammirazione:
      È il marito della signora tale. Uno screanzato. Non conosce neppure le relazioni di sua moglie, poveretta!
      Io mi rallegro coi nostri uomini, che non passino la loro giornata metà ad azzimarsi, e l'altra metà in visite galanti, come i cavalieri serventi dell'altro secolo. Ma da un eccesso all'altro ci corre; ed almeno una volta all'anno, come il minimum della confessione, un marito dovrebbe fare una visita a tutte le relazioni di sua moglie.
      Nelle famiglie modeste che hanno due, tre persone di servizio al più, alle volte anche una sola, la moglie si trova nel caso di rendere al marito una quantità di piccoli servigi; preparargli tutto l'occorrente quando deve vestirsi, provvedergli i piccoli oggetti di toletta, fargli trovar pronta la colazione, servirgli il caffè, o una bibita d'abitudine, fargli, a pranzo, l'improvvisata dei piatti che preferisce, cucirgli la biancheria, ecc., ecc.


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La gente per bene
di Marchesa Colombi
Editore Galli
1893 pagine 196