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      - Senti, Marco; debbo dirti una cosa...
      Ma quand'egli le alzò in viso i suoi occhioni indifferenti con un'aspettazione senza interessamento, si intimidì un'altra volta, e soggiunse fremendo:
      - No; non posso. Vi sono delle confessioni difficili; troppo difficili, per una povera donna.
      Andò fin sull'uscio per ritirarsi nella sua camera, poi tornò indietro, nervosa, eccitata, ed esclamò:
      - E tuttavia non posso lasciarti passar la notte così. Da' retta, tu non sei malato, non puoi esserlo; capisci che non puoi esserlo; capisci che non puoi? Che sono io che te lo dico?
      - Tu ne sai di molto, rispose Marco, col suo sorriso rassegnato. Lo dici oggi perchè l'avrai udito dal medico. Ma se non è oggi sarà domani. Quando si è di quel ceppo....
      - Ma se non sei di quel ceppo! gridò la povera donna, nascondendosi il volto fra le mani e scoppiando in singhiozzi.
      - Mamma!... esclamò Marco balzando in piedi.
      Ma la vide in una convulsione di pianto, avvilita, vergognosa, e non osò dir altro.
      Ella rimase un momento, forse aspettando una interrogazione conciliante sulla colpa che confessava, poi uscì sempre piangendo e senza scoprirsi il volto.
     
      Marco non ebbe il coraggio di trattenerla. Provava un'ignota sensazione di vergogna come se il colpevole fosse stato lui. Ad un tratto si sentì travolto in tutt'altro ordine di sentimenti e d'idee. Il germe del male di famiglia non c'era; non potè pensarci più. Ma sentì un'onta pesargli addosso, come un nemico da combattere, e tutto il suo sangue si mise a ribollirgli nelle vene.


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Senz'amore
di Marchesa Colombi
Editore Alfredo Brignola
1883 pagine 181

   





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