E lei doveva di nuovo cambiar paese, trovarsi un'altra volta fra gente ignota, lontana da tutti quelli che amava. Suo genero, del resto, aveva poco più di quarant'anni. Era amantissimo dei grandi viaggi; era lui che aveva insinuato ai figli l'idea di scegliere quella carriera. Alla prima partenza, di certo egli si sarebbe imbarcato per seguirli; e lei sarebbe rimasta sola, ora che cominciava a sentirsi vecchia,
- Arrivano dei signori, nonna, disse il più giovane dei suoi nipoti, entrando tutto eccitato; sono scesi or ora al cancello del cortile.
La signora Bellazio si scosse di dosso qualche filo bianco, che le era rimasto dal riavviare la biancheria, e s'avviò verso l'uscio per andare nel salotto.
Ma, prima che ci arrivasse, vide entrare il vecchio medico, che le aperse le braccia, e le disse:
- Sono qui tutti, e sanno ogni cosa. L'ho detto; non ne potevo più; ora che lei rimaneva sola...
E Marco si precipitò al collo di sua madre, singhiozzando come un bambino; e dopo un primo sfogo le mise intorno tutti i suoi figli, e sua moglie, dicendo:
- Oh, mamma cara! mamma santa!
La Maria s'era inginocchiata presso la suocera e le baciava le mani, mentre i bambini, a cui avevano detto di abbracciare la nonna, esclamavano giubilanti:
- Un'altra nonna! un'altra nonna!
VITE SQUALLIDE.
Erano due vecchie zitelle, e vivevano sole. La signora Rosa, tutta piccina, tutta giallina per una malattia epatica, portava una cuffietta bianca con alcune cocche di nastro turchino. La trina ed il tulle erano di cotone, rilavati ed insaldati finchè ci potevano reggere; ed il nastro aveva conservata appena una pallida tinta del turchino primitivo.
| |
Senz'amore
di Marchesa Colombi
Editore Alfredo Brignola 1883
pagine 181 |
|
|
Bellazio Marco Maria Rosa
|