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      C'erano tutti gl'invitati, e le carrozze erano alla porta. Soltanto lo sposo non era comparso.
      Aspettarono un quarto d'ora, poi giunse il sagrestano a dire che in Duomo tutto era pronto, e che il parroco si impazientava, perchč c'erano molti ammalati di vaiuolo, che aspettavano i sacramenti.
      - Infatti c'č il Tale che sta male, ed il Talaltro che č moribondo, disse il padre della sposa che conosceva tutte le famiglie della cittą. Questo vaiuolo fa strage, da pochi giorni in qua.
      Si mandņ un garzone del negozio all'albergo a chiamare lo sposo, per non far attendere il parroco pił a lungo. Lo sposo dormiva saporitamente. Bussa e ribussa, non c'era verso di farsi udire; e l'uscio della camera era chiuso internamente. Era un giovane assestato; aveva con sč il denaro pel viaggio da nozze, aveva dei gioielli, e non s'era fidato, con quel sonno di piombo che benediva le sue notti, a lasciar l'uscio aperto in una pubblica locanda.
      Vedendo che il giovane del negozio non tornava nč collo sposo nč colla risposta, il suocero ci andņ lui, e volle che l'albergatore facesse aprir l'uscio del suo futuro genero.
      - Ieri sera era in allegria, ha bevuto anche qualche bicchiere di marsala; chissą quando si sveglierebbe, a lasciarlo fare.
      L'albergatore aveva una seconda chiave, colla quale riescģ a spingere fuor dalla toppa quella che c'era di dentro, e poi ad aprire. Entrarono nella camera. Le imposte erano chiuse, e lo sposo dormiva sempre.
      - Che sonno da marmotta!, disse l'albergatore. E spalancando le imposte, fece entrare un bel raggio bianco di sole invernale che illuminņ tutta la stanza.


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Senz'amore
di Marchesa Colombi
Editore Alfredo Brignola
1883 pagine 181

   





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