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      Il signor Dogliani era un uomo sulla cinquantina, taciturno, spesso accigliato, un po' scontroso. Voleva un gran bene ai figli, ma non lo sapeva dimostrare, o non voleva; di certo non li accarezzava punto, non si intratteneva a chiacchierare e ridere con loro, ed essi erano sempre in suggezione col babbo. Del resto era spesso fuori a sorvegliare i suoi fondi, ed i figlioli passavano la giornata a scuola. Si riunivano soltanto all'ora del pranzo.
      Quel giorno, dopo essere entrati con tanto chiasso, le tre bimbe ed il fanciulletto ammutolirono subito appena s'avvidero che il babbo era già in casa. Lo salutarono, poi si raggrupparono intorno al tavolo per guardare la stiratora, che badava a dire: "Laura, non appoggiare i gomiti sulla salvietta che non la posso piegare. Maria, tira indietro le manine, bada che il ferro scotta."
      Vincenzo credette il momento buono per richiamare l'attenzione delle bambine sulla grande nuova che aveva riportata dalla scuola, e che in cucina non aveva suscitata tutta la meraviglia ch'egli si era promessa.
      - Date retta dunque, disse a mezza voce. Oggi è venuto alla scuola un ragazzo nuovo che ha lo stesso nome di me; nome e cognome....
      Questa volta il risultato fu più inaspettato ancora della prima, perchè, mentre le bambine stavano per rispondere, la stiratora urtò col piede Vincenzo sotto la tavola, poi si mise un dito sulla bocca, accennando che stesse zitto, e che anche le bambine stessero zitte, che c'era il babbo.
      - Che male c'è?... cominciava a dire Vincenzo, alzando apposta la voce, perchè gli pareva che anche il babbo dovesse interessarsi di quel fatto, ed ammonire la stiratora che lo lasciasse parlare.


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Senz'amore
di Marchesa Colombi
Editore Alfredo Brignola
1883 pagine 181

   





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