Si può figurarsi con che furia i ragazzi si precipitarono in cucina intorno alla Rosa che finiva di mangiare, per farle dire di quello zio e di quel cugino.
II.
- Sì; il vostro babbo aveva un fratello, disse la Rosa; ed erano venuti su insieme come voialtri, e, da uomini fatti, vivevano ancora uniti. Possedevano questa casa in Santhià, ed un po' di terreno che non bastava a farli vivere. Quell'altro, il signor Teodoro, faceva dei grandi affittamenti di prati e risaie; e vostro padre dirigeva i lavori, teneva i conti, badava al raccolto, alle vendite. Così gli interessi comuni prosperavano. Ma quando tutti e due pigliarono moglie quasi nello stesso tempo, dovettero separarsi. Allora il babbo si tenne la casa; al signor Teodoro toccarono quei pochi fondi di famiglia; e ciascuno tirò via ad affittar terreni ed a farli fruttare per suo conto. Questo fratello qui era di umore tranquillo, pensava a lungo prima di fare una cosa, e non la faceva se non la credeva buona; e la vostra povera mamma era una donnina di casa, modesta, che lavorava dalla mattina alla sera. Quegli altri invece, se il marito era allegro e sbadato e temerario, la moglie lo era due volte tanto. "Se si facesse quell'affidamento di diecimila lire?" diceva lui. "Facciamolo anche di quindicimila", diceva la moglie. E, conchiuso il contratto, badavano a raccogliere i frutti del terreno, ma punto punto a pagare l'affitto; ed a fine d'anno i raccolti erano goduti, quattrini non ne restavano, bisognava ricorrere ai mezzi rovinosi, ipotecare quei pochi fondi che erano rimasti dall'eredità paterna, vendere.
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Senz'amore
di Marchesa Colombi
Editore Alfredo Brignola 1883
pagine 181 |
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Rosa Rosa Santhià Teodoro Teodoro
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