Ad un tratto, di sotto al sedile, vide sorgere una mano con un fogliolino piegato, e posarglielo sulle ginocchia. Vincenzo era troppo avvezzo alle gherminelle di scuola per non capire all'istante. Quel fogliolino era la traduzione latina, la sua salvezza, la sua veste da prete, il seminario, il benefizio, la ricchezza della sua famiglia. La gioia lo invase, gli diede un tremito per tutte le membra, un calore ardente alle guancie. Ma non gridò, seppe frenarsi. Prese il foglio, lo spiegò pian piano in grembo colla mano destra, senza togliere il gomito dal banco, senza muovere il capo. Poi ripigliò la penna, e, sempre nello stesso atteggiamento, si mise a ricopiare febbrilmente il cómpito che gli era piovuto bell'e fatto dal cielo, fremente di veder scorrere i minuti, ansioso di arrivare alla fine.
Aveva appena scritte poche parole, quando l'assistente disse parlando al fondo della classe dietro a lui:
- Dogliani Vincenzo, laggiù; cosa fai sotto il banco?
- Ho raccolto il foglio che m'era caduto...... rispose colla voce turbata Vicenzino. E, consegnata la sua pagina, uscì tutto rosso in viso, senza guardare il cugino. Ma questi non ignorava più da che parte gli era venuto quel soccorso.
V.
Vicenzino fece la strada di corsa. Nell'eccitazione della mente, col cuore che gli sussultava, non avrebbe potuto camminare adagio. Se non aveva del tutto raggiunto un ideale lungamente vagheggiato, lo aveva avvicinato assai, ed aveva intraveduta la possibilità di raggiungerlo.
Dacchè aveva conosciuto Vincenzo, il rimpianto per la vecchia rugine di famiglia che lo avviliva in faccia al cugino, era diventato un tormento pel suo cuore.
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Senz'amore
di Marchesa Colombi
Editore Alfredo Brignola 1883
pagine 181 |
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Vincenzo Vicenzino Vincenzo Vincenzo
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