Vincenzo si guardò intorno trasognato, ingoiò avidamente il brodo ed il vino che Vicenzino gli porgeva; poi, a poco a poco, il suo sorriso si dissipò e l'espressione del suo volto si fece ansiosa. Gli tornava la memoria, e con essa tornavano tutti i dolori della vita. Mise un gran sospiro, gli si empirono gli occhi di lagrime, e sussurrò:
- Perchè non m'hai lasciato morire?
Era la parola dolorosa che Vicenzino s'era immaginata di udire, ed alla quale s'era preparato a rispondere col sacrificio di tutto il suo avvenire. Ma s'era preparato con coraggio, e la sua risoluzione era ferma. Gli rispose con la voce un po' commossa, ma semplicemente, e sforzandosi di sorridere:
- Perchè hai prese le cose troppo tragicamente, amico. Se non ti sentivi proprio di farti prete, perchè non dirlo? Sai pure che a tutto c'è rimedio, fuorchè alla morte.
- Non a tutto. Ricordati l'uggiosa circostanza del benefizio che mio padre perderebbe. E con che potrebbe vivere, alla sua età? Sai ch'io non sono in grado di guadagnar nulla per ora, e chissà fin quando; tu stesso dovrai andare soldato fra poco, e non potrai aiutarlo....
- Ma se tu lasci il beneficio, sono io che lo eredito. Ed allora non andrò più soldato, e tuo padre vivrà quasi come vive ora....
- Ma tu neppure vuoi esser prete! esclamò Vincenzo. Tu me l'hai detto....
- Non avrei voluto altre volte, riprese Vicenzino, chinando il volto sulle mani dell'amico per nascondere la sua agitazione, e parlandogli sommesso all'orecchio. Ma, dacchè ho provato ad uscire dal paese, a vedere un po' di mondo, ho compreso che il movimento, il tumulto, le passioni violente, non sono fatti per me.
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Senz'amore
di Marchesa Colombi
Editore Alfredo Brignola 1883
pagine 181 |
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Vicenzino Vicenzino Vincenzo Vicenzino
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