Alla fine del 1870 la nuova legge sui beni ecclesiastici minacciò di sopprimergli il benefizio; e fu soltanto dopo una lite lunga e dispendiosa per rivendicarlo, che potè riaverlo, diminuito d'un terzo.
Dovette cercare di dar lezioni in paese, farsi ripetitore presso vari studenti del liceo, per sovvenire ai bisogni della casa e del vecchio infermo. Tra i suoi doveri ecclesiastici e quelli d'insegnante, faceva una vita laboriosa, occupato tutte le ore del giorno, e spesso strappato al sonno la notte, per accorrere al letto di qualche ammalato.
Quelle fatiche, nelle quali si esaurivano le sue forze giovanili, lo lasciavano prostrato, e la sua mente stanca non aspirava che al breve riposo che le era concesso. Così viveva relativamente tranquillo, troppo occupato per pensare ad altre eccitazioni, ad altre tempeste. Soltanto la presenza dell'Elena qualche volta lo turbava. Uno sguardo, una parola amichevole, bastavano a richiamargli al pensiero le dolci visioni d'avvenire ch'egli aveva vagheggiate altre volte, ed a gonfiargli il cuore di amarezza e di rimpianti. Ma, troppo onesto per abbandonarsi a quelle fantasie tentatrici, egli si consolava de' suoi sogni svaniti, pensando che una volta, nel segreto del suo cuore quella bella fanciulla bionda lo aveva amato. E quel vago ed innocente ricordo era la sola gioia della sua vita.
A vent'anni la Laura venne fidanzata ad un giovane napoletano impiegato al telegrafo. Ci furono due mesi di agitazione insolita in casa. Gli apparrecchi pel corredo, i doni nuziali, i disegni d'avvenire, ed un po' il rincrescimento della separazione, perchè lo sposo doveva essere traslocato a Milano, occupavano straordinariamente le fanciulle.
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Senz'amore
di Marchesa Colombi
Editore Alfredo Brignola 1883
pagine 181 |
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Elena Laura Milano
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