«Da Fiorenza, ai 25 giugno, dell'anno 1474».
E dopo questa lettera tornò un'altra volta a scrivere all'Ammiraglio nella forma seguente:
«A CRISTOFORO COLOMBO, Paolo fisico salute.
«Io ho ricevuto le tue lettere con le cose che mi mandasti, le quali io ebbi per gran favore, e stimai il tuo desiderio nobile e grande, bramando tu di navigare dal levante al ponente, come per la carta ch'io ti mandai si dimostra, la quale si dimostrerà meglio in forma di sfera rotonda. Mi piace molto che essa sia bene intesa, e che detto viaggio non solo sia possibile, ma vero, e certo, e di onore e guadagno inestimabile, e di grandissima fama presso tutti i Cristiani. Voi non lo potete conoscere perfettamente se non con l'esperienza o con la pratica, come io l'ho avuta copiosissimamente e con buona e vera informazione di uomini illustri e di gran sapere che son venuti di detti luoghi in questa corte di Roma, e di altri mercatanti che hanno trafficato lungo tempo in quelle parti, persone di grande autorità. Di modo che, quando si farà detto viaggio, sarà in regni potenti e in città e provincie nobilissime, ricchissime, e di ogni sorta di cose a noi molto necessarie abbondanti; cioè di ogni qualità di spezierie in gran somma, e di gioie in gran copia. Ciò sarà caro eziandio a quei re e principi che sono desiderosissimi di praticare e contrattare con Cristiani, e sì ancora per aver lingua e pratica con gli uomini savi e d'ingegno di questi luoghi, così nella religione come in tutte le altre scienze, per la gran fama degli imperi e reggimenti che hanno di queste parti.
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