Consalvo adunque di Oviedo racconta nella sua istoria delle Indie che l'Ammiraglio ebbe una lettera nella quale trovò descritte le Indie da uno che le aveva prima scoperte. Il che non fu, nè avvenne se non nel modo seguente.
Un portoghese chiamato Vincenzo Dias, cittadino di Tavira, venendo di Guinea alla sopraddetta isola Terza, avendo già passata l'isola della Madera, la quale lasciò a levante, vide, o s'immaginò di vedere un'isola, la quale ebbe per certo che veramente fosse terra. Giunto poi alla detta isola Terza, disse ciò a un mercatante genovese chiamato Luca di Cazzana, che era molto ricco e suo amico, persuadendolo a voler armare qualche naviglio per la conquista di quella. Il che egli contentò di fare, e ottenne dal re di Portogallo di poterlo fare. Scrisse adunque a Francesco di Cazzana suo fratello, il quale abitava in Siviglia, che con ogni prestezza armasse una nave al sopraddetto piloto. Ma facendosi beffa il detto Francesco di cotale impresa, Luca di Cazzana armò in detta isola Terza, e quel piloto andò tre o quattro volte a cercar la detta isola, allontanandosi per 120 fino a 130 leghe: ma faticò indarno, perciò che mai non trovò terra. Né perciò egli né il suo compagno cessarono dall'impresa fino alla morte, avendo sempre speranza di ritrovarla. E mi fu detto e affermato dal fratello suo sopraddetto, aver conosciuti due figlioli del capitano il quale scoprì la detta isola Terza, chiamati Michele e Gasparo Cortereale, i quali in diversi tempi andarono per scoprire quella terra, e finalmente l'anno 1502 perirono nell'impresa, l'uno dopo l'altro, senza che si sapesse dove nè come: ed esser ciò cosa nota a molti.
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