«Più oltre delle colonne di Ercole dicesi che nel mare Atlantico fu anticamente trovata un'isola da alcuni mercatanti cartaginesi, la qual giammai per l'addietro non era stata abitata se non da animali bruti. Era questa tutta selva e piena d'alberi, con molti fiumi atti ad esser navigati, e abbondantissima di tutte le cose che suol produrre la natura, quantunque fosse remota dalla terra ferma per molti giorni di navigazione. E avvenne che giunti ad essa alcuni mercatanti cartaginesi, vedutala buona terra così nella grassezza come nella temperanza dell'aria, cominciarono ad abitarla Ma sdegnato poscia per ciò, il Senato cartaginese comandò tosto per decreto pubblico che d'indi in poi sotto pena di morte non andasse alcuno a detta isola, e quelli che prima v'erano andati fossero uccisi affinché la fama di essa non passasse ad altre nazioni e ne prendesse il possesso alcun più forte impero, onde ella divenisse quasi contraria e nemica alla loro libertà».
Ora che io ho posta fedelmente questa autorità, voglio dire le ragioni che mi muovono a dire che l'Oviedo non ha giusta causa d'affermare quest'isola esser la Spagnola, o Cuba, siccome egli scrisse. Prima perché, non intendendo esso Consalvo Fernandez d'Oviedo la lingua latina, di necessità si appigliò alla dichiarazione che di detta autorità alcuno gli fece, il quale, per quanto si vede, non doveva saper troppo ben trasportare di una lingua nell'altra poiché mutò e alterò il testo latino in molte cose che forse ingannarono detto Oviedo e lo mossero a credere che questa autorità parlasse di alcun'isola delle Indie: giacché nel testo latino non si legge che quei tali uscissero dallo stretto di Gibraltar, come Oviedo narra, e nemmeno che l'isola fosse grande, né grandi i suoi alberi, ma ch'era un'isola di molti alberi; né vi si legge che i fiumi fossero maravigliosi, né parla di sua grassezza, né dice che essa fosse remota dall'Africa più che dall'Europa, ma assolutamente dice che era remota dalla terra ferma: né dice che vi si fabbricassero terre, perciocché poche terre potevano fabbricare i mercanti che in essa per sorte fossero capitati: né dice che fosse la sua fama grande, ma che si dubitavano che la sua fama andasse in altre nazioni.
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