E che, quando i savi concedessero che si potesse arrivare al fine dell'oriente, concederebbero ancora che si potesse andar dal fine della Spagna fino all'ultimo occidente. E altri di ciò quasi così disputavano, come già i Portoghesi intorno al navigare in Guinea, dicendo che se si allargasse alcuno a far cammino diritto all'occidente, come l'Ammiraglio diceva, non potrebbe poi tornare in Ispagna per la rotondità della sfera, tenendo per certissimo che qualunque uscisse dall'emisfero conosciuto da Tolomeo andrebbe in giù, e poi gli sarebbe impossibile dar la volta, e affermando che ciò sarebbe quasi un ascendere all'insù d'un monte. Il che non potrebbero fare i navigli con grandissimo vento.
Ma, ancorché a tutte queste obbiezioni l'Ammiraglio desse conveniente risoluzione, nondimeno, quanto più efficaci erano le sue ragioni tanto men l'intendevano per la loro ignoranza giacché quando uno invecchia con cattivo fondamento nella matematica non può riprendere il vero, per le regole false da principio impresse nella sua mente. Finalmente tutti coloro, tenendosi al proverbio castigliano il quale in ciò che non par ragionevole suol dire, Dubita Sant'Agostino, perché detto Santo al 9° Capitolo del XXI libro De Civitate Dei reproba ha per impossibile che ci siano antipodi e si possa passar dall'un emisfero all'altro, prevalendosi ancora contro l'Ammiraglio di quelle favole che si dicono delle cinque Zone e di altre menzogne che essi avevano per verissimo, si risolsero a giudicar l'impresa per vana e impossibile, e che non conveniva alla gravità e altezza di sì gran principi che si movessero per così debole informazione.
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