Laonde, dopo l'aver consumato molto tempo in questa materia, le loro Altezze risposero all'Ammiraglio ritrovarsi impediti in molte altre guerre e conquiste, specialmente nella conquista di Granata che allora facevano, è però non aver la comodità di attendere a nuova impresa, ma che col tempo si sarebbe trovata maggiore opportunità per esaminare e intendere quel ch'egli offriva. Ed infatti i Re non vollero prestare orecchio alle grandi promesse che faceva loro l'Ammiraglio.
CAPITOLO XII bis
Come l'Ammiraglio, non rimanendo d'accordo col re di Castiglia, deliberò di andar ad offrire la sua impresa alla Francia.
Mentre che ciò si trattava, i Re Cattolici non erano stati sempre saldi in un luogo per cagion della guerra che in Granata facevano. Laonde fu differita per lungo tempo la risoluzione e risposta. Onde l'Ammiraglio se ne venne a Siviglia; e non trovando nelle loro Altezze più ferma conclusione che la passata, seco propose di render conto della sua impresa al duca di Medina Sidonia. Ma, dopo molte pratiche, vedendo che non v'era modo di poter concludere, siccome egli bramava, in Spagna, e che tardava troppo a dare effetto alla sua impresa, deliberò di andare a trovare il re di Francia, al quale già aveva scritto sopra questo, con proponimento, se quivi non fosse udito, di andar poi in Inghilterra a cercare il fratello, del quale non aveva novella alcuna.
E con tale deliberazione se n'andò alla Rábida, per mandar don Diego suo figliuolo, quivi da lui lasciato, a Cordova, a seguir poi il suo cammino.
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