Alla qual festa e allegrezza essendo concorsi molti Indiani, vedendo l'Ammiraglio che era gente mansueta, quieta, e di grande semplicità, donò loro alcuni cappelletti rossi, e corone di vetro, le quali essi si mettevano al collo, e altre cose di poca valuta, che da loro furono stimate assai più che se fossero state pietre di molto prezzo.
CAPITOLO XXIII
La qualità e i costumi di quella gente, e ciò che l'Ammiraglio in quell'isola vide.
Ritirato poi l'Ammiraglio alle sue barche, gl'Indiani lo seguitarono fino alle dette barche ed ai navigli nuotando, e altri nelle loro barchette, o canoe; e portavano pappagalli, bambagia filata in gomitoli, zagaglie, e altre così fatte cosuccie, per barattare con corone di vetro, sonagli, e altre cose di poca stima: e, come gente piena della prima semplicità, andavano tutti nudi sì come nacquero, e una donna eziandio che vi andò, era non altrimenti vestita. E in comune erano giovani che non passavano trent'anni, di buona statura, e avevano i capelli stesi, grossi, molto negri e corti, cioè tagliati sopra le orecchie, benché alcuni pochi li avevano lasciati venir lunghi fino alle spalle, e li avevano legati con un filo grosso intorno alla testa, quasi a guisa di treccia. Erano di piacevole volto e di belle fattezze, quantunque li facessero parere alquanto brutti le fronti, le quali avevano molto larghe. Erano di statura mezzana, ben formati, di buone carni, e di colore olivigno come i canarini o i contadini arsi dal sole. Alcuni erano dipinti di negro, altri di bianco, e altri di rosso: alcuni nella faccia, e altri per tutto il corpo, e alcuni solamente gli occhi o il naso.
| |
Indiani Ammiraglio Ammiraglio Ammiraglio Indiani
|