Vi mise in seguito a custodia uomini armati, i quali vi fece stare per tutta la notte, ed egli con tutti quelli della terra piangevano, quasi che loro molto il nostro danno importasse: tanto è la gente amorevole, e senza avidità, e trattabile, e mansueta, ch'io giuro alle Altezze vostre che nel mondo non v'è miglior gente, né miglior terra. Amano questi il prossimo come se stessi, ed hanno un ragionare il più dolce e mansueto del mondo, allegro, e sempre accompagnato da riso. È bene il vero che vanno nudi, così uomini, come donne, come son nati, ma però credano le Altezze vostre che hanno costumi molto lodevoli, e il re è servito con grande maestà: il quale è tanto continente che porge gran diletto il vederlo; è parimenti da considerare la memoria di questo popolo, e il desiderio di sapere ogni cosa, il quale li spinge a domandar questo e quello, e ricercare la causa e l'effetto del tutto».
CAPITOLO XXXIII
Come l'Ammiraglio deliberò di popolare dove abitava quel re, e nomò la popolazione del Natale.
Il mercoledì ai 26 di dicembre venne il re principale di quella terra alla caravella dell'Ammiraglio, e, mostrando gran tristezza e dolore, lo consolava, offrendogli liberalmente tutto quello che del suo gli piacesse ricevere e dicendo che già aveva donate tre case ai Cristiani ov'essi mettessero tutto quello che della nave cavassero, e che ne avrebbe date molte di più, facendo bisogno.
Intanto venne una canoa con alcuni Indiani di un'altr'isola, i quali portavano alcune foglie d'oro per aver sonagli, i quali essi più d'altro stimano.
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