Ma, supplendo con la sua persona al mancamento degli assenti, con assai fatica e non lieve pericolo passò quella notte, finché, venuto il giorno, vedendo ch'egli aveva perduta di vista l'isola di San Michele e che il tempo era alquanto abbonacciato, deliberò di ritornare alla detta isola di Santa Maria, per tentare se poteva ricuperare la gente, le ancore e la barca e vi giunse il giovedì sul tardi ai 21 di febbraio: e non molto di poi che vi giunse, venne la barca con cinque marinai, e tutti insieme con un notaio sopra la sicurtà data loro entrarono nella caravella, nella quale, perché era tardi, dormirono quella notte. Il dì seguente poscia dissero che venivano da parte del capitano a saper certo d'onde e come veniva quel naviglio, e se navigava di commissione dei Re di Castiglia, perché, constando a loro la verità di ciò, erano pronti a fargli ogni cortesia. La qual mutazione e offerta fecero vedendo chiaro che non potevano avere il naviglio, né la persona dell'Ammiraglio e che avrebbe potuto loro apportar danno quello che gli avevano fatto. Ma l'Ammiraglio, dissimulando quel che sentiva, rispose che li ringraziava della loro offerta e cortesia e che, poiché essi ciò ricercavano secondo l'uso e la ragione del mare, egli era contento di soddisfare alla loro domanda: e così mostrò loro la lettera generale di raccomandazione dei Re Cattolici, indirizzata a tutti i loro sudditi e agli altri principi, e parimente la commissione e comandamento che essi gli avevano fatto perché egli imprendesse cosiffatto viaggio.
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