E così si partirono quella stessa notte coi doni al cacico.
CAPITOLO XLIX
Come l'Ammiraglio andò alla Villa del Natale e la trovò abbruciata e senza persona alcuna; e come si abboccò col re Guacanagarí.
Il giovedì ai 28 di novembre l'Ammiraglio con la sua armata sull'ora di vespro entrò nel porto dinanzi alla Villa del Natale e la trovò tutta abbruciata: e quel dì non videro persona alcuna per tutto quel contorno. Ma il seguente giorno di mattina l'Ammiraglio smontò in terra con gran dolore di veder le case e la fortezza abbruciate, e che in piazza non v'erano case dei Cristiani, salvo casse rotte, e altre cose simili, come di terra disfatta e messa a sacco. E perché non si vedeva alcuno a cui si potesse domandarne, l'Ammiraglio con alcuni battelli entrò in un fiume che era vicino, e mentre che egli andava così all'insù, comandò che si facesse netto il pozzo della fortezza, credendo che in quello si dovesse ritrovare oro, poiché al tempo della sua partenza, temendo gl'inconvenienti che gli potevano succedere, aveva lasciato comandamento a coloro ch'ei lasciava che gettassero tutto l'oro il quale potessero avere in quel pozzo. Ma non vi trovò cosa alcuna: e l'Ammiraglio per dove scorse coi battelli non potè avere alcun Indiano nelle mani, perché tutti fuggivano dalle case loro alle selve, per cui, ritrovati solo alcuni drappi dei Cristiani, se ne tornò al Natale ove trovò otto Cristiani, e per la campagna presso la popolazione ne trovarono altri tre, i quali conobbero che erano Cristiani dai panni, e pareva che fossero stati ammazzati un mese avanti.
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