Ma per torre via cotali differenze, le Altezze loro glielo concessero di nuovo, e così d'indi in poi fu chiamato prefetto delle Indie.
Con l'aiuto e consiglio del fratello l'Ammiraglio allora riposò alquanto e visse in molta quiete, ancorché dall'altro canto fosse assai travagliato, sì per cagione della sua infermità, e sì eziandio per colpa di mossen Pietro [Margarit], di cui sopra facemmo menzione. Costui, essendo tenuto a stimare e ad aver rispetto a colui che nella partita per Cuba l'aveva lasciato capitano di 260 uomini a piedi e 14 a cavallo affinché scorresse con quelli per l'isola riducendola al servigio dei Re Cattolici e all'obbedienza dei Cristiani, e specialmente la provincia di Cibao dalla quale si aspettava il principal utile, eseguì il tutto così in contrario che, come prima l'Ammiraglio partì, se ne andò con tutta quella gente alla Vega Reale, 10 leghe discosto dall'Isabella, senza voler scorrere e pacificare l'isola; anzi fu cagione che nascessero delle discordie e parzialità nell'Isabella, procurando e tentando che quegli del Consiglio istituito dall'Ammiraglio obbedissero ai suoi comandamenti, con mandar loro lettere molto disoneste, finché, avvedendosi egli di non poter riuscire in cotal suo disegno di farsi a tutti superiore, per non aspettar l'Ammiraglio a cui avesse a render conto del suo carico, s'imbarcò nei primi navigli che vennero di Castiglia e se ne tornò con quelli, senza rendere altro conto di sé, né lasciare ordine alcuno sopra la gente, la quale gli era stata raccomandata.
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