Che sua Signoria darà al detto giudice una patente perché possa vendere alcune cose sue, le quali sarà costretto a vendere per andarsene, o far di quelle quel che gli parrà, o lasciarle per sue in quell'isola a chi gli parrà che abbia a governargliele meglio.
Che sua Signoria comanderà ai giudici che tosto giudichino il caso del cavallo.
Che, se sua Signoria vedrà esser giuste le cose dei nostri di Salamanca, scriverà al detto giudice che gliele faccia pagare.
Item che si parlerà con sua Signoria intorno agli schiavi dei capitani.
Medesimamente che, poiché il detto giudice e la sua compagnia dubitano che sua Signoria, o altra persona per lui, faccia loro alcun dispiacere con gli altri navigli che nell'isola restano, farà loro un salvacondotto per cui prometta in nome dei Re Cattolici, e sotto la sua fede e parola di gentiluomo, come si costuma in Ispagna, che sua Signoria né altra persona perturberà il loro viaggio.
Veduto da me quest'accordo, fatto da Alfonso Sanchez de Carvagial e Diego di Salamanca con Francesco Orlando e con la sua compagnia, oggi mercoledì ai 21 di novembre dell'anno 1498 mi piace di osservare la forma che qui si contiene: con patto però che il detto Francesco Orlando, o alcuno di quelli della sua compagnia, in cui nome egli sottoscrisse e confermò la capitolazione da lui data ai sopraddetti Alfonso Sanchez di Carvagial, Diego di Salamanca, e tutti gli altri Cristiani dell'isola, di qual si voglia grado e condizione, non riceveranno altri nella sua compagnia.
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