Il che essendo così, avevano deliberato di aspettare rimedio dai Re Cattolici. Con questa risoluzione il Carvagial si tornò per terra a San Domingo: a cui nel tempo della sua partita l'Orlando disse, che se l'Ammiraglio gli mandava un altro salvacondotto, egli volentieri andato sarebbe a trovarlo, per vedere se si poteva fare un accordo tale che a ciascuno si soddisfacesse, come il Carvagial scrisse all'Ammiraglio da San Domingo ai 15 di maggio. A che l'Ammiraglio rispose ai 21 lodandolo dei travagli che egli per ciò soffriva, e gli mandò il salvacondotto che domandava, con una breve lettera da esser data all'Orlando, quantunque lunga ed efficace in sentenze, confortandolo alla quiete, all'ubbidienza, e al servizio dei Re Cattolici. Il quale ufficio, tornato poi a San Domingo, egli replicò più copiosamente ai 24 giugno; ed ai 3 d'agosto, 6 o 7 dei principali che erano con l'Ammiraglio gli mandarono un altro salvacondotto perché potesse venire a negoziare con sua Signoria. Ma perché la distanza era molta, e all'Ammiraglio conveniva visitare il paese, deliberò di andar con due caravelle al porto di Zua, che è nella medesima isola Spagnola, al ponente di San Domingo, per accostarsi alla provincia dove erano i sollevati. Molta parte dei quali venne al detto porto; e giunto l'Ammiraglio coi suoi navigli quasi al fine d'agosto, venne a ragionamento coi principali esortandoli a doversi distorre dal lor tristo proponimento, promettendo loro ogni grazia e favore. Il che essi promessero di fare, quando l'Ammiraglio quattro cose loro concedesse.
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