E perché avevano per certo che, essendo l'Orlando, com'era, ridotto al servigio dell'Ammiraglio, non sarebbe in quell'accordo venuto, deliberarono di farlo prigione, o di coglierlo all'improvviso. Ma l'Orlando, essendo stato avvertito del loro trattato, andò ben provveduto di gente dove era l'Ojeda per rimediare ai suoi disordini, o castigarlo, secondo che vedesse esser convenevole: per paura di che l'Ojeda si ritirò ai suoi navigli; e l'Orlando in terra, e l'altro in mare trattavano di abboccamento fra loro, e ove dovessero farlo, dubitando ciascuno di mettersi nelle mani e forze dell'altro. E vedendo l'Orlando che l'Ojeda non si fidava di smontare in terra, egli si offrì di andare a parlare con lui ai suoi navigli: il che per poter fare mandò a chiedergli la barca: ed esso gliela mandò a sua voglia con buona guardia: e avendo ricevuto dentro l'Orlando con 6 o 7 uomini, quando più si tenevano sicuri, l'Orlando e i suoi saltarono d'improvviso sopra quelli dell'Ojeda con le spade nude, e ammazzandone alcuni e ferendone molti, s'impadronirono della barca, e con essa tornarono in terra, non restando all'Ojeda per servizio dei navigli altro che un battello, nel quale molto quieto deliberò di venire ad abboccarsi con l'Orlando.
E così, scusandosi dei suoi eccessi, venne a restituire alcuni uomini, i quali egli per forza aveva presi, allo scopo che gli fosse restituita la barca con la sua gente, dicendo che, se non gli era restituita, sarebbe stata la ruina loro e dei navigli, perché non ne aveva altra con cui governarli: la quale gli fu concessa volentieri dall'Orlando, affinché non avesse causa di dolersi, né dicesse che per sua cagione li perdeva: prendendo prima da lui sicurtà e promissione, che fra certo tempo si sarebbe partito coi suoi dall'isola, come fu costretto a fare per la buona guardia che l'Orlando aveva messa in terra.
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