Dato in Valenza della Torre ai 14 di marzo dell'anno 1502».
Le quali offerte e parole gli scrissero i Re perché l'Ammiraglio era deliberato di non impacciarsi più nelle cose delle Indie, ma scaricarsi con mio fratello, avendo in ciò buona opinione: e diceva che se i servizi da lui fatti non bastavano per far castigare le malvagità di quella gente, non sarebbe bastato quello che per l'avvenire egli avesse fatto, poiché la principal cosa alla quale egli si era offerto, prima che scoprisse le Indie, egli l'aveva già adempiuta, che era mostrare che v'erano delle isole e della terraferma nella parte occidentale, e che la strada era facile e navigabile, e l'utile manifesto, e le genti molto domestiche e disarmate. Il che, poiché con la sua persona egli aveva verificato, oramai non gli mancava altro se non che le Altezze loro seguitassero l'impresa, mandando gente la quale ricercasse e tentasse intendere i segreti di quei paesi, perché ora che era aperta la porta ciascuno sarebbe stato buono a seguitar la costa, come già alcuni i quali impropriamente si chiamavano scopritori, non considerando che non hanno scoperta alcuna regione nuova, ma che seguono la scoperta da quel tempo in poi che l'Ammiraglio insegnò loro le dette isole e la provincia di Paria, la quale fu la prima regione che della terraferma già fu trovata. E però, avendo l'Ammiraglio avuto sempre grande inclinazione a servire i Re Cattolici, e specialmente la serenissima Regina, contentò di tornare ai suoi travagli, e mettersi al viaggio che più oltre diremo, poiché egli aveva per certo che ogni dì dovessero trovarsi cose di gran ricchezza, come scrisse l'anno del 1499 alle loro Altezze, parlando dello scoprimento così:
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