Dopo ciò nel medesimo giorno noi facemmo vela, e giunti alla Gran Canaria ai 20 di maggio sorgemmo nelle isolette: ed ai 24 passammo a Maspalomas, che giace nella stessa isola, per pigliar quivi l'acqua e le legna che per tal viaggio erano necessarie. Quindi la seguente notte partimmo per l'India con viaggio prospero, come piacque a nostro Signore: di modo che, senza calar la vela, il mercoledì ai 15 di giugno di mattina con assai alterazione di mare e di vento giungemmo all'isola di Matinino, dove, secondo il bisogno e costume di coloro che vanno di Spagna, volle l'Ammiraglio che la gente rinfrescasse d'acqua e di legna, e lavasse i suoi panni fino al sabato che passammo all'occidente di quella, e andammo all'isola Dominica la quale dista 10 leghe dall'altra. E quindi, discorrendo per le isole dei Caribi, andammo a Santa Croce, ed ai 24 dello stesso mese passammo alla parte del mezzogiorno dell'isola di San Giovanni e prendemmo indi la via di San Domingo, perché l'Ammiraglio aveva in animo di cangiar l'un dei 4 navigli che menava seco, il quale veleggiava male, e oltre che camminava poco, non vi si potevano sostener le vele, se non si metteva il bordo presso all'acqua: per la qual cosa ne seguì assai danno in quel viaggio, dato che l'intenzione dell'Ammiraglio, quando veniva per l'Oceano, era di andare a riconoscer la terra di Paria, e di seguir quella costa fin che desse nello stretto, il quale egli aveva per certo che dovesse essere verso Veragua e il Nome di Dio. Ma, veduto il difetto del naviglio, gli fu forza andare a San Domingo per commutarlo con alcun altro il qual fosse buono.
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