Di cotali gatti avvenne che un balestriere ne portò uno di un bosco, il quale aveva gettato a terra di un albero con un verrettone, e perché, mostrandosi eziandio in terra molto feroce, non ardiva accostarglisi, gli tagliò un braccio con una coltellata: e portandolo così ferito, come fu veduto, spaventò un buon cane che quivi avevamo: ma assai maggior paura mise all'uno dei porci che a noi erano stati portati, perché tosto che vide il gatto, si pose a fuggire, dimostrando estremo timore. Il che a noi diede grande ammirazione, perché, avanti che avvenisse ciò, il porco assaltava tutti, e non lasciava il cane quieto nella coperta. Perciò l'Ammiraglio comandò che fosse avvicinato più al gatto, il quale, vedutolo presso, gli cinse il muso intorno con la coda, e col braccio che gli era restato sano l'afferrò nella coppa per morderlo, gridando fortemente il porco per paura di lui. Dal che noi conoscemmo che cotali gatti debbono cacciare come i lupi e i levrieri di Spagna.
CAPITOLO XCII
Come l'Ammiraglio partì di Cariai e andò a Cerabora e Beragua, camminando finché giunse a Bel Porto, il qual viaggio tutto era per costa assai fruttuosa.
Poscia il mercoledì ai 5 d'ottobre l'Ammiraglio fece vela, e arrivò al canal di Cerabora, che sono 6 leghe in lunghezza e più di tre in larghezza, nel quale sono molte isolette, e tre o quattro bocche molto comode per entrarvi e uscirne con tutti i tempi. Tra queste isolette vanno le navi, come per strade, fra l'una isoletta e l'altra, e toccano le fronde degli alberi le corde dei navigli.
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