Ma tornando alle mutazioni e contrarietà dei tempi e del cammino, che ci diedero tanta fatica tra Beragua e Belporto, onde poi si chiamò quella costa Costa dei Contrasti, dico che il giovedì dell'Epifania demmo fondo presso un fiume che gl'Indiani chiamano Gieura, e l'Ammiraglio lo nomò di Betlem, perché nel dì dei tre Magi giungemmo in quel luogo; e subito fece scandagliare la bocca di quel fiume, e d'un altro ch'era più all'occidente dagl'Indiani detto Beragua, e trovò che l'entrata era molto bassa, e che in quella di Betlem v'erano di pieno mare quattro braccia d'acqua. Entrarono adunque le barche nel fiume di Betlem, e andarono all'insù fino alla popolazione dove ebbero notizia esser le miniere dell'oro in Beragua: e nel principio non solo non volevano gl'Indiani parlare, ma con le loro armi si radunavano insieme per impedire ai Cristiani che non smontassero in terra. Poi il dì seguente, andando le nostre barche al fiume di Beragua, gl'Indiani di quella popolazione fecero quel che gli altri avevano fatto, e non solo in terra, ma si prepararono ancora in mare alla difesa con le canoe. Ma, per essere andato coi Cristiani un Indiano di quella costa, che li intendeva pure un poco e disse che noi eravamo buona gente e che non volevamo cosa alcuna senza pagarla, si acquetarono alquanto, e barattarono 20 specchi d'oro e alcuni cannoni, e grani d'oro per fondere, i quali per commendar più dicevano che si raccoglievano da lontano in alcune montagne aspre e che quando lo raccoglievano non mangiavano né menavano donne seco: il che dissero anche quelli della Spagnola, quando fu scoperta.
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