E stando oramai noi molto contenti e sicuri, il martedì ai 24 di gennaio subitamente venne quel fiume di Betlem tanto grosso, che senza poterci riparare, né gettar le gomene in terra, percosse la furia dell'acqua la nave capitana con tanta forza che le fece rompere una delle sue ancore e la spinse con tanto impeto sopra la nave Gallega, che le era per poppa, che le ruppe di quel colpo la contromezzana; indi, urtandosi l'una con l'altra, correvano con tanta furia qua e là, che furono in gran pericolo di perire con tutta l'armata. La cagione di questa crescente alcuni giudicarono essere state le grandi e continue pioggie che per tutto quel paese quell'inverno fecero, senza mai cessare un solo giorno: ma, se ciò fosse stato, la crescente si sarebbe ingrossata a poco a poco, e non sarebbe venuta con tanta furia e all'improvviso, e perciò si sospettava che fosse stato qualche gran nembo caduto sopra i monti di Beragua, i quali l'Ammiraglio chiamò di San Cristoforo, la sommità del più alto dei quali avanzava la regione dell'aria, dove si generano le impressioni, e ciò perché mai non vi si vede sopra nube, anzi tutte le nuvole sono più basse di lui. Chi lo riguarda dirà che sia un romitorio, e giace almeno 20 leghe fra terra in mezzo a molte folte montagne, ove noi credemmo essersi generata quella crescente, la quale fece tanta guerra, che il minor pericolo fu che, se ben potevamo con la crescente uscire al largo mare, il quale ci era lontano mezzo miglio, la fortuna però di fuori era sì crudele che subito saremmo stati fatti in pezzi nell'uscir dalla foce.
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