Non essendo adunque nella nostra barca se non 7 od 8 che vogavano, e il capitano con 2 o 3 uomini soli da guerra, non potevano ripararsi dalle molte lancie che coloro tiravano, per cui bisognò loro che lasciassero i remi per adoprar le rotelle. Ma era tanta la moltitudine degli Indiani e dei loro dardi che da ogni parte piovevano, che, accostandosi con le loro canoe e ritirandosi quando loro piaceva, destramente ferirono la maggior parte dei Cristiani, e specialmente il capitano, a cui diedero di molte ferite: e, quantunque stesse sempre saldo, animando i suoi, non gli giovò però punto, perché lo tenevano da ogni canto assediato, senza che si potesse muovere né valersi dei suoi moschetti: finché all'ultimo lo percossero d'una lancia in un occhio, per il qual colpo egli subito cadde morto. Tutti gli altri poi fecero il medesimo fine, eccetto un bottaio di Siviglia nomato Giovanni di Noia, la cui buona sorte volle che al mezzo del rumore cadde in acqua, e nuotandovi sotto uscì alla riva, senza che fosse veduto, e per la foltezza degli alberi venne alla popolazione a dar la nuova delle cose successe: di che si spaventarono in tal guisa i nostri, che, vedendosi così pochi, e in gran parte feriti, e alcuno dei compagni morti, e l'Ammiraglio essere in mare senza barca, e a pericolo di non poter tornare in luogo d'onde loro potesse mandar soccorso, deliberarono di non rimanere ov'essi erano: e così subito senza ubbidienza né altro ordine se ne sarebbero andati, se non li avesse impediti la bocca del fiume, la quale col cattivo tempo era tornata a chiudersi per cui non solamente non poteva uscirne il naviglio che era loro stato lasciato, ma, perché il mare rompeva molto, non poteva uscir barca, né persona alcuna la quale potesse dare avviso all'Ammiraglio di quello ch'era avvenuto.
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