Ora, riposati quel dì fino al tardi, ricreandosi e mangiando di quelle cose che trovavano nel lido del mare, perché Diego Mendez aveva portato seco l'ingegno di far fuoco, con allegrezza d'essere a vista della Spagnola, e acciò che loro non succedesse alcun cattivo tempo, si apparecchiarono per metter fine al viaggio. E così nel declinar del sole col fresco della sera presero il cammino verso il capo di San Michele, che era il più vicino paese della Spagnola, dove giunsero il seguente dì di mattina, che era il principio del quarto giorno della loro partita. E poi che quivi furono riposati due dì, Bartolomeo Fiesco, il quale era gentiluomo, spronato da onore, voleva ritornare con la sua canoa, come l'Ammiraglio gli aveva comandato, ma perché la gente erano Indiani e marinai, e si trovavano molto affaticati e indisposti per il travaglio e per il mare che avevano bevuto, e pareva loro appunto che Dio li avesse liberati dal ventre della balena, corrispondendo i tre dì e le tre notti alla figura del profeta Giona, non fu uomo che seco tornar volesse. Ma Diego Mendez, come colui che aveva maggior fretta, era già partito per la costa in su della Spagnola con la sua canoa, quantunque per la noia che aveva patita e patì così in mare come poi per terra, sempre avesse la quartana: con la qual compagnia, e con la fatica di montagne, e cattive strade ch'egli passò, giunse a Suragna, che è una provincia la quale giace all'occidente della Spagnola, dove allora era il governatore: il quale mostrò allegrezza per la sua venuta, quantunque fu poi molto lungo nello spedirlo per le cause dette disopra, finché, dopo molta importunità, determinò con lui ch'egli desse licenza a Diego Mendez che andasse a San Domingo a comprare e mettere all'ordine un naviglio delle rendite e dei denari che l'Ammiraglio aveva quivi.
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