Il che si vide chiaro nell'accoglienza ch'egli a lui fece, perché, ancorché in apparenza gli facesse buon volto, simulò il rimetterlo nel suo stato, e aveva volontà di totalmente privarnelo, se non glielo avesse impedito la vergogna la quale, come abbiam detto, ha gran forza negli animi nobili. Sua Altezza stessa, e la serenissima Regina lo avevano mandato, quando egli partì nel sopraddetto viaggio. Ma, dando oramai le cose delle Indie mostra di quello che avevano ad essere, e vedendo il Re Cattolico la molta parte che in quelle aveva l'Ammiraglio in virtù di ciò che era stato capitolato con lui, tentava che a sé fosse rimasto l'assoluto dominio di quelle, e di poter provvedere a suo modo e voglia di quegli uffici i quali all'Ammiraglio toccavano. Perché incominciò a proporgli nuovi patti di ricompensa: a che Dio non diede luogo: perché allora il serenissimo Re Filippo Primo venne in Ispagna a regnare; e al tempo che il Re Cattolico uscì di Vagliadolid, per riceverlo, l'Ammiraglio molto aggravato dalla sua gotta e dal dolore di vedersi caduto dal suo possesso, aggravandolo anche altri mali, rese l'anima a DIO il giorno della sua Ascensione ai 20 di maggio dell'anno 1506 nelsuddetto luogo di Vagliadolid: avendo prima con molta
divozione presi tutti i sacramenti della Chiesa, e dettequeste ultime parole: IN MANUS TUAS, DOMINE
COMMENDO SPIRITUM MEUM. Il qualeper la sua alta misericordia e bontà
abbiamo per certo che lo ricevettenella sua gloria: Ad quam nos
cum eo perducat. Amen.
[Il suo corpo fu poi condotto a Siviglia, e quivi nella Chiesa maggiore di quella città fu sepolto con funebre pompa, e per ordine del Re Cattolico fu messo a perpetua memoria dei suoi memorabili fatti, e scoprimenti delle Indie un epitaffio in lingua spagnola, il quale diceva così:
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