Fu consigliato che venisse per lo cammino di Pistoia, per farlo venire in isdegno co' Pistolesi; i quali si maravigliarono facesse la via di là, e per dubbio fornirono le porti della città con celate armi e con gente. I seminatori degli scandali li diceano: "Signore, non entrare in Pistoia, perché e' ti prenderanno, però ch'eglino hanno la città segretamente armata, e sono uomini di grande ardire e nimici della casa di Francia". E tanta paura li misono, che venne, fuori di Pistoia, per la via d'un piccolo fiumicello, mostrando contro a Pistoia maltalento.
E qui s'adenpié la profezia d'uno antico villano, il quale lungo tempo innanzi avea detto: "Verrà di ponente un signore su per l'Onbroncello, il qual farà gran cose: il perché gli animali che portano le some, per cagione della sua venuta, andranno su per le cime delle torri di Pistoia".
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Carlo di Valois in Corte di Roma. Ambasceria de' Guelfi Bianchi al Pontefice (1301, settembre - ottobre).
Passò messer Carlo in Corte di Roma, sanza entrare in Firenze; e molto fu stimolato, e molti sospetti li furono messi nell'animo. Il signore non conoscea i Toscani né le malizie loro. Messer Muciatto Franzesi, cavaliere di gran malizia, picciolo della persona, ma di grande animo, conoscea ben la malizia delle parole erano dette al signore: e perché anche lui era corrotto, li confermava quello che pe' seminatori degli scandoli gli era detto, che ogni dì gli erano dintorno.
Aveano i Guelfi bianchi inbasciadori in Corte di Roma, e i Sanesi, in loro compagnia, ma non erano interi.
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