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      I Guelfi neri sopra ciò si consigliarono, e stimarono per queste parole che l'inbasciadori fussono d'accordo col Papa, dicendo: "Se sono d'accordo, noi siamo vacanti". Pensarono di stare a vedere che consiglio i Priori prendessono, dicendo: "Se prendono il no, noi siam morti: se pigliano il sì, pigliamo noi i ferri, sì che da loro abbiamo quello che avere se ne può". E così feciono. Incontanente che udirono che al Papa per li rettori si ubbidia, subito s'armorono, e missonsi a offendere la città col fuoco e' ferri, a consumare e struggere la città.
     
      I Priori scrissono al Papa segretamente: ma tutto seppe la Parte nera; però che quelli che giurarono credenza non la tennono. La Parte nera avea due priori, segreti di fuori: e durava il loro uficio sei mesi; de' quali l'uno era Noffo Guidi, iniquo popolano e crudele, perché pessimamente aoperava per la sua cittÓ, e avea in uso che le cose, facea in segreto, biasimava, e in palese ne biasimava i fattori: il perché era tenuto di buona temperanza, e di malfare traeva sustanza.
     
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      I Priori acconsentono alla proposta di una nuova Signoria mista. L'arroganza de' Neri ne impedisce l'esecuzione. Animosa onestà di Dino (... - primi di novembre 1301).
     
      I signori erano molto stimolati da' maggiori cittadini, che facessono nuovi signori. Benché contro alla Legge della Giustizia fusse, perché non era il tempo da eleggerli, accordamoci di chiamarli, più per piatà della città che per altra cagione. E nella cappella di San Bernardo fui io in nome di tutto l'uficio, e ebbivi molti popolani, i più potenti, perché sanza loro fare non si potea.


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Cronica delle cose occorrenti ne' tempi suoi
di Dino Compagni
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