Ciò furono Cione Magalotti, Segna Angiolini, Noffo Guidi, per Parte nera: messer Lapo Falconieri, Cece Canigiani, e 'l Corazza Ubaldini, per Parte bianca. E a loro umilmente parlai, con gran tenereza, dello scampo della città, dicendo: "Io voglio fare l'uficio comune, da poi che per gara degli ufici è tanta discordia". Fumo d'accordo, e eleggemo sei cittadini comuni, tre de' Neri e tre de' Bianchi. Il settimo, che dividere non si potea, eleggemo di sì poco valore, che niuno ne dubitava. I quali, scritti, posi su l'altare. E Noffo Guidi parlò, e disse: "Io dirò cosa, che tu mi terrai crudele cittadino". E io li dissi che tacesse; e pur parlò, e fu di tanta arroganza, che mi domandò, che mi piacesse far loro parte, nell'ufficio, maggiore che l'altra: che tanto fu a dire, quanto "disfa' l'altra parte", e me porre nel luogo di Giuda. E io li risposi che innanzi io facessi tanto tradimento, dare' i miei figliuoli a mangiare a' cani. E così da collegio ci partimo.
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Insidie di Carlo contro i Priori: parlamento in Santa Maria Novella (5 novembre). Consigli che vengon dati alla Signoria, e suoi provvedimenti (...primi di novembre 1301).
Messer Carlo di Valos ci facea spesso invitare a mangiare. Rispondavàlli, che per nostro saramento la legge ci costrignea che fare non lo potavamo (e ciò era vero), perché fra noi stimavamo che contro a nostra volontà ci arebbe ritenuti. Ma pure un giorno ci trasse di palazzo, dicendo che a Santa Maria Novella fuori della terra volea parlamentare per bene de' cittadini; e che piacesse alla Signoria esservi.
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