E messer Guiglielmo cancelliere e 'l maniscalco di messer Carlo giurorono nella mani a me Dino, ricevente per lo Comune, e dieronmi la fede del loro signore, che ricevea la guardia della terra sopra sé, e guardarla e tenerla a pitizione della nostra signoria. E mai credetti che uno tanto signore, e della casa reale di Francia, rompesse la sua fede: perché passò piccola parte della seguente notte, che per la porta, che noi gli demo in guardia, dié l'entrata a Gherarduccio Bondalmonti, che avea bando, accompagnato con molti altri sbanditi.
I signori domandati da uno valente popolano, che avea nome Aglione di Giova Aglioni, e disse: "Signori e' sarà bene a fare rifermare più forte la porta a San Brancazio". Fulli risposto, che la facesse fortificare come li paresse; e mandoronvi i maestri con la loro bandiera. I Tornaquinci, potente schiatta, i quali erano bene guerniti di masnadieri e d'amici, assalirono i detti maestri e fedironli e missonli in rotta; e alcuni fanti, che erano nelle torri, per paura l'abbandonorono. Laonde i priori, per l'una novella e per l'altra, vidono che riparare non vi poteano. E questo seppono da uno che fu preso una notte, il quale, in forma d'uno venditore di spezie, andava invitando le case potenti, avisandoli che innanzi giorno si dovessono armare. E così tutta loro speranza venne meno; e diliberorono, quando i villani fussono venuti in loro soccorso, prendere la difesa. Ma ciò venne fallito: ché i malvagi villani gli abbandonarono, e le loro insegne celavano spiccandole dall'asti; e i loro famigli li tradirono; e i gentili uomini da Lucca, essendo rubati da' Bordoni, e tolte loro le case dove abitavano, si partirono e non si fidarono; e molti soldati si volsono a servire i loro adversari.
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