La vanagloria il guidava, e molti servigi facea.
Messer Carlo di Valos, signore di grande e disordinata spesa, convenne palesasse la sua rea intenzione, e cominciò a volere trarre danari da' cittadini. Fece richiedere i priori vecchi, i quali tanto avea magnificati, e invitati a mangiare, e a cui avea promesso, per sua fede e per sue lettere bollate, di non abbattere gli onori della città e non offendere le leggi municipali; volea da loro trarre danari, opponendo gli aveano vietato il passo, e preso l'uficio del paciaro, e offeso Parte guelfa, e a Poggi Bonizi aveano cominciato a far bastìa, contro all'onore del re di Francia e suo: e così gli perseguitava, per trarre danari. E Baldo Ridolfi, de' nuovi priori, era mezano, e dicea: "Vogliate più tosto darli de' vostri danari, che andarne presi in Puglia". Non ne dierono alcuno; perch tanto crebbe il biasimo per la città, ch'egli lasciò stare.
Era in Firenze un ricco popolano e di gran bontà, chiamato per nome Rinuccio di Senno Rinucci, il quale avea molto onorato messer Carlo a uno suo bel luogo, quando andava a uccellare co' suoi baroni. Il quale fece pigliare e poseli di taglia fiorini IIIjm, o lo manderebbe preso in Puglia. Pur, per preghiere di suoi amici, lo lasciò per fiorini VIIjc. E per simil modo ritrasse molti danari.
Grandissimi mali feciono i Donati, i Rossi, i Tornaquinci, e i Bostichi: molta gente sforzarono e ruborono. E spezialmente i figliuoli di Corteccione Bostichi: i quali presono a guardare i beni d'un loro amico, ricco popolano chiamato Geri Rossoni, e ebbono da lui per la guardatura fiorini C°; e poi furono pagati, eglino il rubarono.
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