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      Il giorno seguente messer Carlo gli fece richiedere, e più altri; e per contumaci e per traditori gli condannò, e arse loro le case, e' beni publicò in comune per l'uficio del paciaro. I quali beni messer Manetto fece ricomperare a' suoi compagni fiorini Vm, acciò che i libri della compagnia di Francia non li facesse tòrre; e difesonsi per la detta compagnia.
     
      Messer Giano di messer Vieri de' Cerchi, giovane cavaliere, era in palagio di messer Carlo, richiesto, e dato in guardia a due cavalieri franciosi, che onestamente lo teneano per la casa. Messer Paniccia degli Erri e messer Berto Frescobaldi, sentendolo, andorono nel palagio, che era loro, e misonsi tra il cavaliere e le due guardie, parlando con loro, e a lui feciono cenno di partirsi; e così segretamente si partì. Dissesi, che tolti gli arebbe danari assai e poi la persona. Il simile advenne a più richiesti, che partiti erano: gli condannava nell'avere e nella persona, e i beni confiscava in comune. Per modo che dal Comune ebbe fiorini XXIIIjm, e e'gli finì tutto ciò che e'gli avea applicato sotto il titolo del paciaro.
     
      Del mese d'aprile 1302, avendo fatti richiedere molti cittadini ghibellini, e guelfi di Parte bianca, condannò gli Uberti, la famiglia degli Scolari, de' Lamberti, delli Abati, Soldanieri, Rinaldeschi, Migliorelli, Tebaldini: e sbandì e confinò tutta la famiglia de' Cerchi; messer Baldo, messer Biligiardo, Baldo di messer Talano e Baschiera Tosinghi; messer Goccia e 'l figliuolo, Corso di messer Forese, e Baldinaccio Adimari; messer Vanni de' Mozi, messer Manetto e Vieri Scali, Naldo Gherardini, i Conti da Gangalandi, messer Neri da Gaville, messer Lapo Salterelli, messer Donato di messer Alberto Ristori, Orlanduccio Orlandi, Dante Allighieri che era anbasciadore a Roma, i figliuoli di Lapo Arrighi, i Ruffoli, gli Angelotti, gli Ammuniti, Lapo del Biondo e' figliuoli, Giovangiacotto Malispini, i Tedaldi, il Coraza Ubaldini, ser Petracca di ser Parenzo dall'Ancisa, notaio alle Rinformagioni; Masino Cavalcanti e alcuno suo consorto; messer Betto Gherardini, Donato e Teghia Finiguerri, Nuccio Galigai e Tignoso de' Macci; e molti altri: che furno più di uomini DC, i quali andorono stentando per lo mondo, chi qua e chi là.


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Cronica delle cose occorrenti ne' tempi suoi
di Dino Compagni
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