E però diliberarono nonne starvi.
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I Bianchi e i Ghibellini, aiutati dagli Ubaldini e da' Pisani, guerreggiano in Mugello (estate del 1302). Seconda sventura, per imprudenza d'uno della parte (...gennaio 1303).
Con l'aiuto degli Ubaldini, i Bianchi e Ghibellini cominciorono guerra in Mugello; ma prima vollono esser sicuri di loro danni. E i Pisani li sicurorono: ma Vannuccio Bonconti pisano tenea per moneta con Parte nera; e però da lui niuno aiuto ebbono o favore.
Messer Tolosato degli Uberti, tornato di Sardigna, sentendo questa discordia, s'acconciò co' Pisani, e soccorse parte ghibellina, e in Bologna e in Pistoia personalmente fu; e molti altri della casa degli Uberti. I quali più di XL anni erano stati rubelli di loro patria, né mai merzè né misericordia trovorono; stando sempre fuori in grande stato; e mai non abbassorono di loro onore, però che sempre stettono con re, e con signori stettono, e a gran cose si dierono.
La Parte nera passò l'alpe; ville e castella arsono; e furono nel Santerno, nell'Orto degli Ubaldini, e arsollo. E niuno con arme si levò alla difesa! Che s'eglino avessono tagliati pur de' legni che v'erano, e messigli in terra e intraversati agli stretti passi, dei loro adversarii niuno ne sarebbe canpato.
Ebbono i Bianchi una altra ria fortuna, per simplicità d'uno cittadino rubello di Firenze, chiamato Gherardino Diedati: il quale stando in Pisa e confidandosi ne' consorti suoi, scrisse loro che i confinati stavano in speranza di mese in mese essere in Firenze per forza; e così scrisse a alcuno suo amico.
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