La santa Chiesa di Roma, la quale è madre de' cristiani quando i rei pastori non la fanno errare, divenuta in basseza per la reverenzia de' fedeli minuita, richiese i Fiorentini, e fermò processo di scomunicazione, e sentenzia dié contro a loro; e scomunicò gli uficiali, e intradisse la terra, e tolse l'uficio santo a' secolari. I Fiorentini mandoro ambasciadori al Papa. Morì il vescovo Lottieri dalla Tosa: chiamato ne fu per simonia uno altro, di vile nazione, animoso in parte guelfa, e nel vulgo del popolo, ma non di santa vita.
Molto ne fu biasimato il Papa, e a gran torto, perché i mali pastori son alcuna volta conceduti da Dio pe' peccati del popolo, secondo il filosafo. Molto si procurò in Corte con promesse e con denari: altri ebbe le voci, e altri la moneta; ma lui ebbe il vescovado. Uno calonaco fu eletto vescovo da' calonaci. Messer Rosso e gli altri Neri lo favoreggiavano, perché era di loro animo, pensando volgerlo a suo modo. Andò in Corte, e spese danari assai, e il vescovado non ebbe.
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Vacando l'Impero, la Chiesa, per iscuoter da sé la tirannide del re di Francia, e lo scredito che questa le attira, procura la elezione d'un buon Imperatore. E' eletto Arrigo conte di Lussemburgo (... - 27 novembre 1308).
Vacante lo Imperio per la morte di Federigo secondo, coloro, che a parte d'Imperio attendeano, tenuti sotto gravi pesi, e quasi venuti meno in Toscana e in Cicilia, mutate le signorie, la fama e le ricordanze dello Imperio quasi spente, lo Imperadore del cielo provide e mandò nella mente del Papa e de' suoi Cardinali, di riconoscere come erano invilite le braccia di santa Chiesa, che i suoi fedeli quasi non la ubbidivano.
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