Messer Obizino Spinola, capo dell'altra parte, che era rubello, li si fece innanzi, e con gran reverenzia l'onorò. Arbitrossi per li savi uomini, che la divisione delle due parti lo facesse tanto onorare, perché lo feciono a gara. Ma i Genovesi di loro natura sono molto altieri e superbi e discordanti tra loro; ché il re Carlo vecchio mai li poté raccomunare. Né non si credette mai che, non che lo ricevessono per signore, per loro superbia, ma che li dessono pure il passo: "perché i cittadini sono sdegnosi, la riviera è aspra, i Tedeschi sono dimestichi con le donne, i Genovesi ne sono ghignosi: zuffa vi sarà".
Iddio, che regge e governa i principi e' popoli, gli ammaestrò: e inchinate le loro volontà, saviamente, come nobili uomini, l'onororono e ritennono in quella città più mesi. Nel qual tempo la morte, la quale a niuno non perdona né per lunga termine, per volontà di Dio partì dal mondo la nobile Imperadrice, con nobilissima fama di gran santità di vita onesta, ministra de' poveri di Cristo. La quale fu seppellita con grande onore, a dì XII di novenbre, nella chiesa maggiore di Genova.
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Gilberto da Correggio, con l'aiuto de' Fiorentini, ribella Parma e Reggio all'Imperatore, e gli ritoglie Cremona, dove rauna fuorusciti di Milano e di Brescia. La Lombardia novamente sconvolta (ottobre 1311 - gennaio 1312).
I Fiorentini in tutto li si scopersono nimici in procurare la ribellione delle terre di Lonbardia. Corruppono per moneta e per promesse con lettere messer Ghiberto, signore di Parma, e dieronli fiorini XVm, perché tradisse lo Imperadore e rubellasseli la terra.
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