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      Ora egli temeva che appunto la "vecchia" avesse provocato quella partenza; e decise di parlarle il giorno dopo, di arrischiare tutto pur di farla restare a Roma.
      Margherita seguitava a pestare sul piano all'indiavolata. In mezzo a una battuta, si fermò improvvisamente, e disse al giovane:
      - Mi spiegate una cosa?
      - Dite.
      - Che cosa ha quella femmina per tenervi così stretto? Perché insomma...
      - Credete - rispose Paolo con accento così sincero da non lasciar dubbio sui suoi sentimenti - credete che non desideri io pure di liberarmi da una catena così pesante?... Se sapeste!... se sapeste!... Ma come si fa? Io non posso mica gettarla sul lastrico!... Caligaris la ripiglierebbe.
      - E a voi che ve ne importa?... - domandò la fanciulla.
      - Ah, io non posso fare mica la figura di uno straccione! Già troppo si incomincia a dire che io non ho abbastanza denari da darle, e che le faccio fare una vita di angustie... Come si fa?... come si fa?... voi non sapete come vanno queste cose. Per uscirne bene, bisognerebbe che accadesse qualcosa... che so io? ...che mi sposassi, per esempio... - e guardò in viso la fanciulla per misurare tutto l'effetto delle sue parole.
      Margherita ebbe una scossa; impallidì; le labbra le tremarono un poco. Disse peraltro con molta freddezza:
      - E perché non vi sposate?
      - Perché la donna che amo - le soffiò il giovane sull'orecchio - non me la darebbero.
      Ella fece un sorriso ambiguo, e non disse nulla. Soltanto, prima che Paolo andasse via, gli gridò dietro:
      - Che venite domani a pigliarci, me e l'Adele, che si va un po' a galoppare alla Farnesina?


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L'innamorata
di Contessa Lara
Giannotta Catania
1901 pagine 167

   





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