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      Mandò quindi ad occupare militarmente tutte le porte della città; inviò una compagnia di fucilieri con bandiera e musica a montare la guardia al Palazzo Pitti occupandone tutti gli sbocchi perché nessuno uscisse, e mandando in fortezza quella toscana che smontava. Dei drappelli armati furon posti alle case dei ministri esteri e toscani. Per colmo di gentilezza, la mattina dopo, d'ordine dello stesso generale Gualtier, il commissario Reinhard preceduto da un aiutante di campo, si presentò al Granduca, che lo ricevé nel quartiere della Meridiana, per presentargli un dispaccio del Direttorio che gli intimava la guerra, senza perder tempo in discorsi, e di lasciar Firenze dentro ventiquattr'ore, e meglio anche prima, egli e tutta la sua rispettabilissima famiglia. Quindi lo ringraziò di tutte le gentilezze usate alla Francia, che non avrebbe mai dimenticata la sua devozione; ma ora poteva andarsene, perché non c'era più bisogno di lui!... Chi non ha testa, abbia gambe!
      Ferdinando III, pallido ed affranto per il sopruso che riceveva dopo essersi sfegatato tanto a far l'amico della Francia, appena letto il dispaccio del Direttorio, voltò le spalle senza rispondere, e rientrò nelle sue stanze.
      Prima dell'alba del giorno 27 marzo, l'infelice sovrano, con le lacrime agli occhi abbandonò la reggia. L'ora di questa melanconica partenza era stata tenuta segreta per evitare probabili dimostrazioni in favore del discacciato principe. Ma lo scalpitìo del drappello degli ussari che doveva scortarlo fino a Bologna, ed il rumore delle pesanti carrozze da viaggio a sei cavalli, ove era la Corte e pochi fidati amici, seguite dai carriaggi dei bauli, fiancheggiati pure dalla cavalleria, svegliarono molti cittadini, i quali tutti timorosi, e presaghi di ciò che avveniva, uscirono freddolosi dal letto, restando dietro i vetri delle finestre a veder partire l'infelice Granduca, in assetto più di prigioniero che di sovrano.


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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 714

   





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