Pagina (21/714)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Una sola cosa di vecchio fu rispettata; e furono gli aggravi e le imposizioni d'ogni genere, le quali, anzi, vennero raddoppiate e triplicate sotto speciosi pretesti. Tutti i salmi finiscono in gloria! Ogni governo nuovo che via via si succede, dopo aver promesso tante belle cose, raddoppia subito le tasse. Pare che i nuovi governanti abbiano sempre avuto le mani di calamita per levare i quattrini d'addosso alla gente: ciò vuol dire che questa è una bella cosa; altrimenti non la rispetterebbero tutti come fanno, con tanto scrupolo.
      Pur troppo in Italia è sempre stato così: si diffida di noi stessi, ci si dà in testa e ci si maltratta indegnamente, per buttarsi poi in ginocchio dinanzi agli stranieri, bruciando loro l'incenso sotto il naso, preparandosi a sempre nuovi soprusi.
      I toscani, abituati da quasi tre secoli al giogo mediceo, non avevano una educazione politica che valesse a renderli accorti per discernere il bene dal male nelle condizioni novissime ed inaspettate della invasione francese. Molti erano i malcontenti, e moltissimi i contrari. C'era però la gente di buon senso, che consigliava di non opporsi apertamente ai nuovi padroni, e di pigliare come suol dirsi la lepre col carro. Gli sfaccendati, ì ciaccioni, i chiacchieroni invece, che entran sempre avanti a tutti, che fanno più del necessario, che si danno moto per venti, che sembrano gli inviati da Dio per illuminare le turbe, guastavano l'opera dei più savi e dei più moderati, generando una confusione straordinaria, e facendo più male che bene.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 714

   





Italia Dio