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      Aveva più l'aria di melenso che di principe, e vestiva con molta trascuratezza. Sua moglie, piccola e bruna, tozza della persona e di carnagione ulivastra, con occhi neri vivacissimi e penetranti, senza istruzione, ma d'una superbia veramente spagnuola, era il tipo della donna da casa borghese. Per conseguenza, sotto certi rispetti, potevan dirsi una coppia e un paio.
      Il 21 aprile 1801 i due nuovi regnanti della Toscana lasciaron Madrid scortati da due reggimenti di cavalleria "vestiti a nuovo" fino al confine francese, poiché si recavano a Parigi a ricever scettro e corona dalle mani del primo console. Gusti quelli, che non poteva levarsi un altro console che non si chiamasse Napoleone.
      Nella carrozza della futura regina venne messa una cassetta piena di decorazioni, da regalarsi alle dame della sua corte, quando l'avrebbe costituita; e re Carlo IV vi fece anche aggiungere un sacco pieno di luigi d'oro.
      Napoleone preparava a Parigi accoglienze sfarzose agli sposi Borboni; ed aveva ordinato che fossero ricevuti con grande onore nelle città della Francia. ove ad essi fosse piaciuto di fermarsi.
      Infatti, appena arrivati a Bordeaux la trovarono in festa, e quando la sera si recarono con le autorità al teatro che era tutto illuminato, furono accolti da grandi applausi, spesso però superati da fischi sibilanti e acutissimi; cosicché una cosa bilanciò l'altra se non la sorpassò.
      A Parigi arrivarono il 25 maggio, ed il giorno seguente si recarono alla Malmaison, nome di cattivo augurio, in un antico carrozzone tirato da quattro muli.


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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 714

   





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