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      Alla Malmaison, Napoleone li ricevé da regnante più che da console, circondato dal suo stato maggiore. L'infante e la moglie viaggiavano col titolo imposto loro da Napoleone stesso, cioè, di conte e contessa di Livorno. Appena Lodovico vide il primo console, l'abbracciò e lo baciò come se fosse stato suo padre. Napoleone che non s'aspettava l'amplesso di quel fanciullone, credendo che avesse inciampato, gli stese le braccia per sorreggerlo. I sovrani d'Etruria si trattennero a Parigi vario tempo; e quell'ingenuo principe che Napoleone regalava alla Toscana, diede la maggior prova della sua pusillanimità il dì 3 giugno, nella circostanza della grande rivista fatta in suo onore davanti alle Tuilleries. Nientemeno, che cotesto tipo novissimo di sovrano, avendo una indecente paura dei cavalli, preferì di stare a godersi lo spettacolo da un terrazzino, motteggiato e deriso dai generali e dagli ufficiali che si burlavan così per causa sua della Toscana e dei fiorentini che dovevano ossequiarlo come re!
      Ma ciò non è tutto.
      Questo sovrano buffone, poiché tale è il titolo che gli spetta nella storia, profittando della confidenza che a mano a mano prendeva coi coniugi Bonaparte, smettendo la timidezza che gli era abituale, faceva spesso in loro presenza, e dei familiari, pare incredibile, le capriole sul tappeto della sala, come fanno i ragazzacci di strada, o i pagliacci delle arene!... Di più, insegnava ai generali ed al seguito militare di Napoleone, a cantare il Tantum ergo ed altri inni sacri, facendosi deridere da quella gente fiera e guerresca, che aveva tutt'altro da pensare che al Pange linguae.


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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze
1899 pagine 714

   





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