Anche la corte fu ammessa a questo invidiabile onore.
Per contentare il popolo, che stipato giù nella piazza s'ammazzava per arrivar sotto il terrazzino implorando la benedizione, il pontefice, dopo poco, in piviale di teletta d'oro e con la mitria in capo, comparve sotto il magnifico baldacchino eretto sul terrazzo, e di lì diede la invocata benedizione al popolo, che si prostrò a un tratto tutto in ginocchioni come fosse rimasto fulminato.
Il giorno dopo, nella Sala delle Nicchie, fu da Pio VII amministrata la cresima al piccolo re Carlo Lodovico.
La mattina del dì 7, il papa lasciò Firenze passando da porta al Prato, diretto a Pistoia.
Egli fu ricevuto a Parigi con ogni sorta di distinzioni e d'onori; ed il 2 dicembre 1804 nella chiesa di Nótre-Dame consacrava col crisma Napoleone Imperatore, rivolgendo a Dio queste enfatiche parole:
Dio Onnipotente, che avete stabilito Hazael per governare la Siria, e Jehu re d' Israele, manifestando loro le vostre volontà per l'organo del profeta Elia; che avete ugualmente sparsa l'unzione santa dei re sulla testa di Saulle e di Davidde, pel ministero del profeta Samuele, spandete per mezzo delle mie mani, i tesori delle vostre grazie e delle vostre benedizioni sopra il vostro servo Napoleone, che malgrado siamo noi personalmente indegni, oggi consacriamo Imperatore in vostro nome.
Pio VII ripassò da Firenze la sera del 6 maggio 1805, entrando dalla porta a San Gallo e fu ricevuto con luminarie, archi di trionfo e cannonate come se invece di uno Stato vicino a fallire, fosse venuto in California.
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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 714 |
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