Considerando poi
i signori adunati" che per provvedere con prontezza alle richieste dell'armata francese non poteva supplire la sola cassa della loro Comunità "affatto esausta di denaro;" incaricarono i cancellieri Domenico Baretti cassiere della Comunità, ed il dottore Stefano Compostoff "secondo ministro della medesima" di presentarsi "al cittadino ministro Reinhard" per ottenere da lui la facoltà di far contribuire, per una somma almeno di quarantamila scudi, le casse della zecca, della depositeria, dei lotti, della dogana "e con più analogia quella della Camera delle Comunità in cui passano tutte le rendite degli altri comuni per dipendenza della tassa di redenzione" onde supplire a tutti i bisogni inerenti all'approvvisionamento dell'armata francese "stanziata nella dominante."
Il 28 marzo si adunò di nuovo il Magistrato ed elesse "i cittadini" - poiché avevan già fatto l'orecchio a chiamarsi così - Ippolito Venturi, dottor Giovacchino Cambiagi, Angelo Mezzeri, avvocato Giuseppe Giunti, Giuseppe Borri e Francesco Pauer, allo scopo di presentarsi "a nome di tutta la Comune" dal cittadino generale Gaultier per fargli conoscere che i corpi delle guardie, tanto a piedi che a cavallo, stati disarmati dai francesi al loro arrivo, e mandati nelle fortezze come composti di persone delle quali inutili, non se ne faceva più nulla, volesse rilasciarli nella sua piena libertà, essendo quei corpi "composti di cittadini da rendersi utili in altri servizi, alla patria ed alla cultura delle campagne" tanto più che si trattava di una truppa volontaria "senza il benché minimo ingaggio".
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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 714 |
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Considerando Comunità Domenico Baretti Comunità Stefano Compostoff Reinhard Camera Comunità Magistrato Venturi Giovacchino Cambiagi Angelo Mezzeri Giuseppe Giunti Giuseppe Borri Francesco Pauer Comune Gaultier
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