Il cittadino Giuseppe Manetti, fu eletto col carattere "di architetto alla festa:" e con quello di operatori, i cittadini Castellan e Seignorett.
Con la speranza poi che il governo francese venisse in aiuto alla cassa del Comune mercè il concorso di quella della Camera delle comunità, scialarono alla grande, stanziando dodici doti, di dieci zecchini l'una (112 franchi) "a dodici zittelle" che avessero pronta occasione di maritarsi, sebbene poi i matrimoni fossero diciotto, perché sei coppie non pretesero dote.
Tanto zelo però fu raffreddato alquanto da un ordine del cittadino generale Gaultier "imponente il trattamento di tavola, ec., da farsi ad esso e suo seguito dalla Municipalità di Firenze."
I cittadini priori dovettero striderci; e con partito di dieci voti tutti favorevoli "autorizzarono il loro gonfaloniere per una giornaliera prestazione" per il trattamento dell'egregio generale e suo seguito, e deputarono il cittadino Vittorio Hassiè d'eseguire un tal ordine a richiesta, e di fare tutte le spese occorrenti "con quella decenza e proprietà" che si richiedeva a riguardo di tali persone.
Ma giacché doveva la Comunità pensare a dar da mangiare al generale ed al seguito, credettero bene i cittadini priori di spender qualcosa anche a vantaggio loro; perciò nel giorno stesso stabilirono, che dovendo essi prender parte alla festa nazionale col loro cancelliere e primo coadiutore, non era conveniente di presentarsi "con la veste solita usarsi nel passato governo; ma di intervenirvi" con quella uniforme democratica ammessa dagli altri governi in simili funzioni, da farsi a spese della comunità per dieci residenti unitamente al loro assessore ed ai due ministri sopraindicati, "da unirsi alle altre spese" che accorrerebbero per la festa.
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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 714 |
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