Cosicché raggranellata alla meglio con tanti stenti e tante umiliazioni la somma di diciottomila lire, ebbero anche a implorare che venissero accettate come acconto, versando quella somma nelle mani del cittadino Delmar, tesoriere particolare del governo provvisorio.
E s'era anche ridotta la Comunità a pagare a sgoccioli anche i giandarmi, passando al loro comandante Carlo Trieb ogni quattro giorni la paga per gli uomini, se c'eran però i quattrini in cassa.
E nonostante, il buon Magistrato civico la sera del 31 dicembre 1800 si riunì nella canonica di San Lorenzo "di dove si portò assieme al Magistrato supremo nella chiesa di detto Santo" per assistere al solenne Te Deum per il ringraziamento dell'anno!
Erano andate bene le cose!...
Il nuovo anno 1801, lo cominciò anche meglio la Comunità. Dové sborsare al libraio Giovanni Nesti quarantacinque scudi e cinque lire per un conto di carta, penne, ceralacca e fattura di libri bianchi, occorsi per il servizio delle truppe francesi. E per seguitare anche meglio, pervennero il primo gennaio due lettere, una del cittadino Delmain, e l'altra dell'aiutante Vincenzo Brihes "comandante e capo dello stato maggiore" dirette al ritiro della somma di centomila franchi esclusa ogni speranza della minima dilazione!
Come se poi non bastassero tante angustie, la Comunità doveva far buon viso e pagare le spese superflue ed inutili imposte dal governo francese. Così dové, facendo proprio alla meglio e chiedendo anche scusa, assegnare sole quaranta lire toscane ai custodi della Libreria Magliabechi, "per le fatiche da essi sofferte in occasione della festa data dal governo francese in morte della poetessa Corilla Olimpica.
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Firenze vecchia.
Storia cronaca anedottica costumi (1799-1859)
di Giuseppe Conti
Bemporad Firenze 1899
pagine 714 |
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